Il mondo delle ostriche
Presente da 150 milioni di anni sul nostro pianeta, l’ostrica può essere considerata come “la regina dei molluschi”.
Tale fama, per questa materia prima, non deve essere una sorpresa.
Proprio per questa ragione, noi dello staff di ilovetartare vogliamo accompagnarvi alla scoperta del mondo delle ostriche attraverso un unico fil rouge.
Vi racconteremo la storia dei molluschi bivalvi dalla conchiglia tondeggiante, partendo dalle origini fino ai giorni nostri. Pensate che gli antichi Greci ritenevano l’ostrica un potente afrodisiaco. I Romani, invece, si spingevano sino alle coste della Bretagna alla scoperta del mondo delle ostriche.
Analizzeremo insieme le caratteristiche del prodotto, la sua anatomia e le differenti specie. Di quest’ultime, solo in Europa, se ne contano più di 200.

Tanto spazio sarà dedicato anche alla curiosità. Lo sapete che mangiando solo 100 g di ostriche otteniamo metà del nostro fabbisogno calorico quotidiano?
A tal proposito, dedicheremo anche un focus speciale al settore del food and beverage: come aprire un’ostrica e come esaltare il suo gusto con abbinamenti di cibi e bevande.
Ma per apprezzare la regina dei molluschi, bisogna anche conoscere chi sono i suoi cavalieri. Parleremo della figura dell’ostricaio e di come sia cambiata nel corso del tempo contestualizzandola nell’epoca contemporanea. Vi sveliamo sin da subito un aneddoto: a Napoli, terra di mare, i punti di vendita delle ostriche erano dipinti di verde, giallo o nero. La ragione? Per essere più visibili e facilmente individuabili dai cittadini ma anche dai turisti!
Vi appassioneremo così tanto alle ostriche che presto vorrete saperne sempre di più sull’ostricoltura,
pratica dell’acquacoltura che prevede l’allevamento delle ostriche per il consumo umano.
Il nostro obiettivo è quello di farvi conoscere il mondo delle ostriche per poi esaltare le vostre esperienze sensoriali.
Ma non vogliamo svelarvi altro, prendete questi spunti come un punto di partenza, anzi, come un aperitivo di quello che sarà il nostro lungo viaggio alla scoperta del mondo delle ostriche.
Il mestiere dell’ostricaio
Noi di ilovetartare.com abbiamo analizzato, negli scorsi articoli, il mondo delle ostriche. Questa volta, vi parliamo del mestiere dell’ostricaio nella città di Napoli.

Il profilo dell’ostricaio
‘O stricario, a differenza del maruzzaro, non era un semplice venditore, ma un esperto intenditore di frutti di mare: con attenzione certosina, raccoglieva personalmente le ostriche dagli scogli, per poi servirle ai clienti già aperte e pronte per essere mangiate. Arte nobile, che non era destinata a tutti ma veniva tramandata per discendenza diretta, di padre in figlio: solo in casi eccezionali passava a coloro i quali venissero giudicati particolarmente meritevoli. Questo bizzarro signore, reggendo sulla testa un grosso bacile, si incamminava per le vie del centro, provando a sedurre le persone in strada con l’odore del mare. Attratte dalla voce che l’uomo lanciava e inebriate dal profumo dei frutti di mare, gli acquirenti accorrevano numerosi per assaporare le ostriche appena pescate.
Un simbolo dei tempi andati?
L’ostricaio è una delle tante figure che si fanno spazio nella Napoli del passato. Soppiantata anch’essa dalla modernità, assieme a molte delle tradizioni che hanno reso la storia partenopea ricca e variopinta. Tale figura ancora si muove nei ricordi di qualcuno, vagando tra le strade oniriche di una città, ormI, vintage. Nata come epifenomeno dell’indigenza in cui la popolazione versava, la figura dell’ostricaio si fa simbolo oggi della resistenza napoletana. Questa professione infatti è da intendere come l’ennesima affermazione della creatività dei partenopei che per sopravvivere alla miseria del dopoguerra dovettero giocare di astuzia e fantasia. A differenza di tutti gli altri antichi mestieri che la memoria di Napoli custodisce gelosamente, quello dell’ostricaio non è mai stato replicato altrove, ragion per la quale resta oggi un eterno simbolo dello spirito d’intraprendenza napoletano.

L’ostricaio nella Napoli moderna
Orfano di un tempo che non esiste più, l’ostricaio nella Napoli moderna è un fantasma sullo sfondo. Quel che resta della sua figura è un ricordo sbiadito che tuttavia ha aperto la strada alla tradizione che oggi ci è familiare.
Sebbene siano in pochi oggi a ricordarne l’esistenza, il mestiere dell’ostricaio ha contribuito a rivoluzionare, su due piani paralleli, il concetto di creatività e quello di lotta, divenendone il perfetto rappresentante e costruendo, assieme agli altri figuranti della Napoli antica, un manifesto di resistenza popolare. La tradizione attuale, ad ogni modo, attinge continuamente alla stravagante figura dell’ostricaio che torna a vivere nei racconti popolari e negli aneddoti di chi ne ha memoria.
E voi, cosa ne pensate di questa affascinante mestiere? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto!
Alla scoperta del mondo delle ostriche
Presente da 150 milioni di anni sul nostro pianeta, l’ostrica può essere considerata come “la regina dei molluschi”.
Tale fama, per questa materia prima, non deve essere una sorpresa.
Proprio per questa ragione, noi dello staff di ilovetartare vogliamo accompagnarvi alla scoperta del mondo delle ostriche attraverso un unico fil rouge.
Vi racconteremo la storia dei molluschi bivalvi dalla conchiglia tondeggiante, partendo dalle origini fino ai giorni nostri. Pensate che gli antichi Greci ritenevano l’ostrica un potente afrodisiaco. I Romani, invece, si spingevano sino alle coste della Bretagna alla scoperta del mondo delle ostriche.
Analizzeremo insieme le caratteristiche del prodotto, la sua anatomia e le differenti specie. Di quest’ultime, solo in Europa, se ne contano più di 200.

Tanto spazio sarà dedicato anche alla curiosità. Lo sapete che mangiando solo 100 g di ostriche otteniamo metà del nostro fabbisogno calorico quotidiano?
A tal proposito, dedicheremo anche un focus speciale al settore del food and beverage: come aprire un’ostrica e come esaltare il suo gusto con abbinamenti di cibi e bevande.
Ma per apprezzare la regina dei molluschi, bisogna anche conoscere chi sono i suoi cavalieri. Parleremo della figura dell’ostricaio e di come sia cambiata nel corso del tempo contestualizzandola nell’epoca contemporanea. Vi sveliamo sin da subito un aneddoto: a Napoli, terra di mare, i punti di vendita delle ostriche erano dipinti di verde, giallo o nero. La ragione? Per essere più visibili e facilmente individuabili dai cittadini ma anche dai turisti!
Vi appassioneremo così tanto alle ostriche che presto vorrete saperne sempre di più sull’ostricoltura,
pratica dell’acquacoltura che prevede l’allevamento delle ostriche per il consumo umano.
Il nostro obiettivo è quello di farvi conoscere il mondo delle ostriche per poi esaltare le vostre esperienze sensoriali.
Ma non vogliamo svelarvi altro, prendete questi spunti come un punto di partenza, anzi, come un aperitivo di quello che sarà il nostro lungo viaggio alla scoperta del mondo delle ostriche.